Il 2010 è l'Anno Internazionale per la Biodiversità promosso dalle Nazioni Unite. Il 22 maggio è la Giornata Mondiale della Biodiversità. In occasione di questi importanti appuntamenti, questo quarto numero di INFEA News non poteva che essere dedicato proprio alla biodiversità.
Sommario:
ARPAV
La diversità di specie garanzia del futuro del pianeta
La terra che abbiamo in affitto dai figli ha bisogno di tutte le sue componenti
"Abbiamo la Terra non in eredità dai genitori, ma in affitto dai figli", questo antico proverbio degli Indiani nativi d'America racchiude e sintetizza le motivazioni che spingono scienziati, ambientalisti e politici di tutto il mondo a definire programmi per arrestare la perdita di biodiversità.
Ma che cos'è la biodiversità? Per biodiversità si intende la variabilità esistente tra gli esseri viventi sia animali che vegetali, a livello sia di specie che genetica. Più complesso è l'ambiente in cui viviamo, più ampie sono le possibilità che gli organismi si adattino alle diverse situazioni che incontrano e che vengano modellati da queste, sviluppando sia nuove caratteristiche fisiche che nuovi comportamenti. La ricchezza di specie è quindi indice di ecosistemi in salute, capaci anche di reagire alle naturali variazioni ambientali.
Nel mondo che l'uomo sta modificando c'è poco spazio per "il particolare", tutto deve essere globale, industriale, meccanizzato, in serie per facilitare i processi e renderli più veloci ed economicamente convenienti. Così anche il paesaggio si trasforma diventando monotono e continuo. Gli habitat si riducono in numero e tipologia, così come le specie che li popolano.
E' per questo che non può esistere conservazione delle specie senza conservazione del territorio ed è per questo che lo sviluppo di un Sistema di Aree Naturali Protette, possibilmente collegate tra loro, ha un ruolo cardine nei programmi nazionali ed internazionali.
Conservare il nostro Pianeta per le generazioni future deve essere vista come una questione di ideali condivisa da tutti, derivata dalla comune consapevolezza che l'ecosistema in cui viviamo ha bisogno di tutte le sue componenti per continuare ad esistere.
"Lega un albero di fico nel modo in cui dovrebbe crescere, e quando sarai vecchio potrai sederti alla sua ombra" (Charles Dickens)
ARPAV - Settore per la Prevenzione e la Comunicazione Ambientale
Centro Regionale di Coordinamento IN.F.E.A. Piazzale Stazione, 1 - 35131 Padova
Tel 049 8767606/644 - Fax 049 8767682
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L'INTERVISTA
Video interviste, cortometraggi e lungometraggi sulla biodiversità
Approfittando della natura digitale di questo periodico di approfondimento, la consuenta rubrica dell'intervista contiene dei rimandi ad alcuni interessanti contributi video disponibili sul web.
- Una serie di tre interviste raccolte da DgTvOnline.com nel corso del workshop di Padova del 6 maggio in preparazione alla Conferenza Nazionale per la Biodiversità, che si terrà all'Università La Sapienza di Roma dal 20 al 22 maggio prossimi. Emergono i punti di vista del Ministero dell'Ambiente, degli ambientalisti del WWF, del prof.Giuseppe Bogliani dell'Università di Pavia.
Guarda le interviste
IL LIBRO
Bioricettario
250 ricette di cucina naturale suddivise per stagione
Dall'esperienza di un noto cuoco e insegnante di alimentazione naturale, un nuovo manuale di cucina con 250 ricette suddivise per stagione, frutto della fusione fra la tradizione gastronomica mediterranea e i principi dell'alimentazione naturale e biologica. Per agevolare la preparazione dei piatti e stimolare ad un'alimentazione equilibrata, le ricette sono state suddivise per stagione. E per ogni periodo dell'anno sono riportati consigli e indicazioni per una cucina semplice, salutare e in armonia con la natura.
di Pino Zammataro, Terra Nuova Edizioni, 2006, pp. 248
Nodo IN.F.E.A. PADOVA
Quando la biodiversità diventa progetto educativo
Quando si parla di biodiversità vengono in mente le grandi foreste pluviali, le savane, le barriere coralline... ambienti in cui effettivamente ogni angolo permette di posare gli occhi su organismi differenti.
Pensare alla diversità biologica nel territorio padovano evoca invece i Colli, il Brenta, i suoi argini e i suoi meandri, la palude di Onara, valle Millecampi e tante altre realtà "natuaralisticamente rilevanti" più o meno conosciute. Può sembrare così che per osservare ambienti, piante e animali "degni di nota" sia indispensabile uscire dai confini cittadini.
In verità, l'ambiente urbano è ricco di sorprese per quel che riguarda la natura. Padova è una città caratterizzata da molte (e poco visibili) oasi verdi che consentono agli animali di spostarsi come viaggiatori nel deserto: parchi cittadini, argini dei fiumi, giardini privati e… giardini scolastici.
E proprio sui parchi cittadini e i giardini scolastici vertono due dei progetti di Informambiente: "Il parco nel mio quartiere: come lo vorrei?" e "Trasforma il tuo giardino scolastico". Si tratta di due percorsi partecipati, nei quali lo spazio verde diventa il pretesto per ripensare ed immaginare insieme - studenti, insegnanti ed altri fruitori anche non afferenti la scuola - quelle che possono essere destinazioni e variazioni possibili per uno spazio che riguarda tutti da vicino. In questo modo, i ragazzi sono coinvolti in indagini, ricerche e progettazioni partecipate. Il giardino ed il parco diventano così metafore di ogni struttura pubblica e in generale del pianeta Terra, nel quale siamo di passaggio, del quale siamo - al più - custodi e gestori, non padroni: chi è venuto prima di noi, che giardino ci ha lasciato? Come vogliamo lasciarlo agli altri? Chi decide e come?
Nel dipanarsi di questi progetti educativi, una fase importante è l'indagine sulla biodiversità presente nel giardino, su alberi, arbusti ed altre piante di pregio presenti, e su quali siano gli ospiti animali che frequentano lo spazio verde.
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Un altro progetto educativo che può affrontare gli aspetti di biodiversità del proprio territorio è "Andiamo a scuola con gli amici", un percorso che porta bambini e ragazzi delle primarie e delle secondarie di 1° grado, a studiare il proprio quartiere per definire, insieme con insegnanti, genitori e vigili urbani, il percorso casa-scuola più sicuro da fare a piedi o in bicicletta. Il progetto prevede, a discrezione degli insegnanti coinvolti, la possibilità di approfondire gli aspetti "naturalistici" e di pregio del possibile tragitto. I giovani cittadini studiano il quartiere e selezionano strade e tragitti come fossero "corridoi ecologici", individuando le zone sicure e piacevoli e le persone (esercenti, nonni vigile, genitori di altri bambini) che possono diventare punti di riferimento e di "supervisione"; in definitiva, i ragazzi compiono un percorso che li porta, oltre che a scuola, a conquistarsi un po'di quell'autonomia e della conoscenza del territorio che sta alla base di una cittadinanza consapevole...
Durante gli approfondimenti tematici che tutti questi progetti consentono, gli alunni sfruttano il fil rouge del giardino, del parco e del percorso nel quartiere per guardare, osservare, ascoltare l'altro che vive lo spazio in questione; e per "altro" si intende sia l'animale, con i suoi canti e le sue tracce, sia le piante che caratterizzano lo spazio perché coltivate ma anche quelle che si conquistano le fessure tra le mattonelle… per finire con la ricerca della diversità culturale, che può passare ad esempio per lo studio delle piante e delle tradizioni alimentari dei vari popoli rappresentati dai bambini nelle classi, e che rappresentano una grande ricchezza di conoscenza e sapienze da scoprire e scambiarsi reciprocamente.
Informambiente collabora con l'Osservatorio delle associazioni ambientaliste di Padova per organizzare, il 22 maggio - giornata della biodiversità, una manifestazione in cui, in uno dei parchi cittadini, verranno presentati ai partecipanti vari pannelli sulla biodiversità custodita nei parchi e nei giardini urbani.
Nodo IN.F.E.A. ROVIGO
Zona di protezione speciale (ZPS) delta Po: un'opportunità per valorizzare i diversi habitat
Con la Direttiva Habitat (Direttiva 92/42/CEE) è stata istituita la rete ecologica europea "Natura 2000": un complesso di siti caratterizzati dalla presenza di habitat e specie sia animali e vegetali di interesse comunitario, la cui funzione è quella di garantire la sopravvivenza a lungo termine della biodiversità presente sul continente europeo.
Da quanto si legge all'art. 3 della Direttiva Habitat "[...] questa rete, formata dai siti in cui si trovano tipi di habitat naturali, deve garantire il mantenimento ovvero, all'occorrenza, il ripristino, in uno stato di conservazione soddisfacente, dei tipi di habitat naturali e degli habitat delle specie interessati nella loro area di ripartizione naturale. La rete Natura 2000 comprende anche le zone di protezione speciale classificate dagli Stati membri a norma della Direttiva 79/409/CEE."
La Rete è perciò costituita dai Siti di Interesse Comunitario e appunto dalle ZPS (Zona di Protezione Speciale).
Il Piano di Gestione (PdG) è uno strumento operativo che disciplina gli usi del territorio al fine di renderli compatibili con la presenza, in condizioni ottimali, degli habitat e delle specie che hanno determinato l'individuazione della ZPS ed individua le azioni e gli interventi di conservazione necessari al loro mantenimento e/o ripristino.
Il PdG per i siti della rete Natura 2000 rappresenta, assieme alle misure di conservazione, uno strumento fondamentale per la tutela della biodiversità del singolo sito e dell'intera rete.
ZPS IT 3270023: Delta Po coinvolge il territorio della Provincia di Rovigo e quello della Provincia di Venezia con un'estensione di circa 25.013 ettari e comprende i Comuni di Adria, Ariano nel Polesine, Corbola, Loreo, Papozze, Porto Tolle, Porto Viro, Rosolina, Taglio di Po, Villanova Marchesana e Chioggia.
Il gruppo di lavoro per la redazione del Piano di Gestione della ZPS IT 3270023 "Delta Po" è costituto dall'Ente Regionale Parco Delta del Po, dal Consorzio Ferrara Ricerche - Istituto Delta srl e dall'Università IUAV di Venezia - Facoltà di Pianificazione del Territorio.
Per aumentare la qualità delle decisioni ambientali, è fondamentale la partecipazione degli stakeholders locali; tutta la comunità, e tutti gli abitanti che vivono nel Delta del Po, sono quindi invitati ad offrire il proprio contributo tramite apposite schede di osservazione.
Contatto e-mail del gruppo di lavoro: pianideltapo@iuav.it
www.parcodeltapo.org/enteparco/pianogestionezps/index.html
Nodo IN.F.E.A. TREVISO
Alla scoperta della biodiversità nel parco della Storga, il bosco sotto casa
Il Parco della Storga si trova a poco meno di 2 km dal centro di Treviso e, con i suoi 67 ettari di verde, funge da polmone ad una delle zone del trevigiano più densamente abitate. Il parco prende il nome dal fiume di risorgiva Storga che lambisce i suoi confini e dove, a partire dai primi anni '90, sono stati realizzati importanti interventi di recupero e rimboschimento ad opera dell'Amministrazione Provinciale, proprietaria dell'area. Caratteristica peculiare del parco è la presenza di numerose polle risorgive e corsi d'acqua, habitat ricchi di flora e di fauna.
Lungo la riva del rio Piavone, affluente di sinistra della Storga, in primavera ai piedi della siepe ripariale igrofila vegetano rare specie floristiche nemorali, come la rarissima Anemone gialla (Anemone ranuculoides L.), relitto floristico legato al querco-carpineto oramai quasi del tutto scomparsa dal territorio planiziale trevigiano. In consociazione vegetano altre specie erbacee quali l'Anemone bianca (Anemone nemorosa L.) e l'Anemone trifogliata (Anemone trifolia L.) testimoni viventi della presenza nel passato di un antico bosco planiziale.
Nei pressi dei campi chiusi presenti nel parco si possono scoprire le splendide fioriture del Fior di cuculo (Lychnis flos-cuculi L.) e le praterie stabili con la rara Barba di becco violetta (Tragopogon porrifolius L.) specie mediterranea poco diffusa al Nord.
Anche la depressione acquitrinosa, lungo il paleo alveo del rio Piavone, è caratterizzata da rarità botaniche come la Tifa di Laxmann (Typha laxmannii Lepechin) e il Falasco (Cladium mariscus L.) mentre le siepi agrarie di confine mimetizzano il Pungitopo (Ruscus aculeatus L.) specie tipica dei boschi caducifogli.
Il Parco della Storga è anche rifugio ideale per molte specie avifaunistiche legate all'ambiente acquatico di risorgiva, appartenenti alle famiglie degli Anatidi, Ardeidi, Rallidi e dei Podicipedidi tra cui possiamo ricordare il minuto Tuffetto (Tachybaptus ruficollis Pallas). La purezza delle acque è confermata dalla presenza di specie che fungono da bio-indicatori come l'Erba gamberaia (Callitriche stagnalis L.) e l'Equiseto acquatico (Hippuris vulgaris L.) tra le idrofite acquatiche e l'Arvicola d'acqua (Arvicola terrestris L.), piccolo micro roditore che vive sulle sue sponde, tra le specie faunistiche.
E' possibile inoltre ammirare il volo di poiane, gheppi e sparvieri che contribuiscono a rendere unico questo parco ai margini della città.
Il presente testo è stato redatto con il contributo della guida naturalistica Emanuele Baldan (e.baldan@alice.it) esperto conoscitore del luogo.

Nodo IN.F.E.A. VENEZIA
La biodiversità in provincia di Venezia, un patrimonio da tutelare
La Provincia di Venezia occupa un territorio di 2643 kmq affacciato sul Mare Adriatico. Anticamente l'area era interamente occupata da lagune salmastre, sistemi dunali, paludi d'acqua dolce, boschi igrofili e planiziali, ed era percorsa da una fittissima rete di corsi d'acqua che con l'apporto di sedimenti e frequenti esondazioni modificavano continuamente l'assetto territoriale.
Fin dai primi popolamenti, ma in modo particolarmente rapido e incisivo dalla seconda metà del 1900 in poi, la specie umana ha cercato di stabilizzare e modificare questo ambiente secondo le proprie necessità. Ecco quindi che ai giorni nostri i sistemi dunali sono in massima parte scomparsi a causa dello sviluppo turistico balneare, le antiche paludi completamente bonificate e sostituite da aree agricole, le lagune "cristallizzate" in un'epoca senza tempo, strappate alla loro naturale evoluzione. I corsi d'acqua, un tempo liberi di divagare nel territorio, sono oggi completamente arginati, spesso rettificati, i loro percorsi deviati da quelli naturali, i sedimenti prelevati o intercettati da sbarramenti prima dell'arrivo al mare.
La gran parte della Provincia è rappresentata da territorio agricolo intervallato da infrastrutture viarie, aree industriali e centri urbani, più o meno estesi a seconda delle zone.
Nonostante il pesante impatto delle attività umane tuttavia nel territorio sono ancora presenti ampie superfici caratterizzate da un alto livello di biodiversità: le lagune di Venezia e di Caorle, le foci del Tagliamento, dell'Adige e del Piave, il Bosco Nordio, i fiumi Reghena e Lemene. In aggiunta a queste, un mosaico di aree minori, a volte di superficie ridotta, che fungono comunque da rifugio per specie animali e vegetali e da riserva di biodiversità: le valli da pesca lagunari, le casse di colmata, i parchi storici delle ville, le cave senili abbandonate e rinaturalizzate, solo per citarne alcune.
Queste e molte altre aree, 140 siti per un totale di 50.000 ettari (oltre il 20% del territorio provinciale), sono state studiate e catalogate nell'Atlante degli ambiti di interesse naturalistico della Provincia di Venezia. Per ciascuno di essi vi è una scheda descrittiva con informazioni relative alla collocazione geografica, all'estensione e al popolamento floro-faunistico. Sono evidenziati inoltre gli strumenti di tutela e lo stato di conservazione, con eventuali problematiche annesse.
Dal volume si evince principalmente un dato: le aree, pur presenti e numerose, sono nel loro insieme estremamente frammentate e tra loro isolate.
Pur rappresentando quindi un serbatoio di biodiversità da non trascurare, queste aree rischiano di perdere la loro valenza se non adeguatamente tutelate e valorizzate.
La necessità primaria è quella di una loro interconnessione, in modo da aumentare le possibilità di migrazione e scambio tra popolazioni (e quindi di sopravvivenza) delle specie presenti al loro interno.
Uno degli strumenti per ristabilire le relazioni funzionali tra i diversi biotopi è la progettazione e la realizzazione di una rete ecologica, cosa che la Provincia di Venezia ha portato avanti già dal 2002.
L'idea consiste nel tessere una trama reticolare di aree ed elementi di naturalità in grado di convivere con le attività umane.
Nel progetto gli elementi più estesi, le "aree centrali" (o nodi primari), zone ad alta naturalità e biodiversità, sono collegate tra loro da corridoi ecologici, fasce di forma e dimensioni diverse che permettono gli spostamenti delle specie. Attorno alle aree centrali si sono ipotizzate le "fasce di margine", zone cuscinetto in grado di attenuare le pressioni negative date dall'ambiente circostante.
Per la realizzazione di una rete ecologica provinciale, strumento che necessariamente coinvolge su vasta scala i diversi attori che giocano un ruolo nel governo del territorio, si sono attuati negli anni passati alcuni interventi pilota, ad esempio promuovendo dei bandi per il miglioramento ambientale in campo agricolo o l'acquisto di aree naturalistiche di pregio. Gli impianti arboreo-arbustivi realizzati con i finanziamenti stanziati per il progetto cominciano a dare oggi i primi frutti. Allo stesso modo prenderà l'avvio quest'anno il progetto di valorizzazione delle Cave di Salzano, che dopo una prima fase di interventi di ripristino ambientale, vedrà ora lo svolgersi di attività di educazione ambientale rivolte a scuole e cittadinanza.
La realizzazione di una rete completa e funzionale è quindi ancora molto lontana, ma iniziano i primi passi verso una maggiore consapevolezza delle risorse di biodiversità offerte dal territorio veneziano, un tesoro di inestimabile valore.
Per maggiori informazioni sulle pubblicazioni e i progetti: Settore Politiche Ambientali, Provincia di Venezia, Via Forte Marghera 191, 30173 Mestre (VE)
Laboratorio Territoriale Provinciale - Centro di Informazione ed Educazione Ambientale - Venezia
Centro Servizi Via Forte Marghera, 191 Mestre - Venezia (VE)
Tel 041 2501213 - Fax 041 2597237
educazione.ambientale@provincia.venezia.it
Nodo IN.F.E.A. VERONA
Il Piano di gestione, strumento di attuazione della tutela della biodiversità
Il 2010 è stato promosso dall'ONU anno internazionale della biodiversità.
Nel 2009 il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, congiuntamente al Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, ha emesso le "linee guida per l'educazione ambientale e allo sviluppo sostenibile".
In queste si sottolinea come l'educazione ambientale e allo sviluppo sostenibile rappresenti oggi una sfida non più procrastinabile per responsabilizzare tutti i cittadini ad assumere comportamenti e stili di vita all'insegna del rispetto dell'ambiente. E' divenuto ineludibile, dice il documento, alimentare una nuova cultura della sostenibilità capace di formare i cittadini alle scelte consapevoli ed etiche nei consumi, negli stili di vita, nella mobilità, nel risparmio energetico, nella riduzione e differenziazione dei rifiuti e, in genere, nel rispetto dell'ambiente. In tal senso è fondamentale che le Istituzioni, in rapporto alle rispettive competenze, rielaborino e rafforzino politiche di sviluppo ambientale assegnando un ruolo centrale all'informazione, alla formazione e all'educazione allo sviluppo sostenibile per rafforzare conoscenze, competenze e professionalità sui diversi aspetti della sostenibilità ambientale, economica e socio-culturale.
Quanto suggerito dai documenti ministeriali perfettamente si allinea con gli obiettivi di Rete Natura 2000, la rete europea di aree protette per la conservazione della biodiversità. Veneto Agricoltura gestisce sul territorio regionale 16.340 ettari di territorio che per circa il 93% della superficie ricade nelle aree appartenenti alla Rete Natura 2000.
Per queste aree, tra cui quelle ricompresse nel territorio della Provincia di Verona, Veneto Agricoltura cura la redazione dei Piani di Gestione in quanto siti le cui misure di conservazione risultano particolarmente articolate e complesse o tali da richiedere specifiche attività di monitoraggio, da non poter essere incluse in altri strumenti di pianificazione. Il Piano di Gestione è quindi uno degli strumenti fondamentali di attuazione degli obiettivi di tutela della biodiversità, atto a soddisfare il mantenimento o il ripristino, in uno stato di conservazione soddisfacente, degli habitat naturali e delle specie di fauna e flora selvatiche di interesse comunitario, e a contemperare le esigenze delle tutela con quelle dello sviluppo economico, sociale e culturale nel rispetto del principio di sostenibilità ambientale.
Veneto Agricoltura ha scelto di dedicarle l'intera propria offerta educativa. Il Catalogo delle attività didattiche per la scuola anno scolastico 2010_2011 "Alla scoperta di Rete Natura 2000", è stato infatti pensato ponendo un accento particolare alla sensibilizzazione degli alunni a questi temi. Il Catalogo comprende anche la attività di Laboratorio Territoriale Provinciale.
Laboratorio Territoriale Provinciale di Verona - Veneto Agricoltura Viale dell'Università 14 - 35020 Legnaro (PD)
Tel 049 8293760 - 809-889 - Fax 049 8293815 -
educazione@venetoagricoltura.orgAssociazione Do.Ve. c/o CTG di Verona
Via S. Maria in Chiavica, 7 - 37121 Verona
Tel 045 8004592 - Fax 045 8221143
Dogana Vecchia, Foresta di Giazza - Selva di Progno (VR)
www.doganavecchia.org -
info@doganavecchia.org
Nodo IN.F.E.A. VICENZA
Baratto dei semi, un modo per salvare la biodiversità
Semi che raccontano storie antiche e semplici, semi che raccontano storie di famiglia come un sacchetto di prezzemolo donato da una sposa al marito più di 76 anni fa, fagioli locali dai nomi più strani, zucche che diventano spugne, cipolle dai sapori inusitati: questa è la biodiversità che si sta cercando di salvare come sta facendo l'associazione Civiltà Contadina che organizza lo scambio dei semi, rete di salvaguardia delle migliaia e più varietà vegetali. Per esempio in commercio si vendono 2 - 3 tipi di mele, mentre esistono in natura, completamente dimenticate dall'industria agroalimentare, quasi un migliaio di varietà di mele diverse. Ogni socio si impegna a coltivare piccole manciate di semi nei propri orti, per poi, l'anno successivo riportare per il baratto una nuova confezione di semenza: perpetuamento della vita vegetale, cura della vita. Anche a Zugliano Mariella e Gianni Dalla Costa hanno aderito a questa filosofia tanto da diventare promotori nel vicentino della Giornata dello Scambio del Seme. Ma il seme è solo l'inizio del ciclo di vita: serve anche la cura dell'orto e così i due coniugi zuglianesi insegnano nella loro azienda a coltivare la terra seguendo la tecnica dell'orto sinergico, modo innovativo, rispettoso della stagionalità, attento agli equilibri della natura, che torna come filosofia di coltura per poter gustare appieno i frutti dell'orto. L'idea di creare un orto sinergico si ricollega al filone della Permacoltura (coltura permanente, eterna, equilibrata ed inesauribile, non consumistica) ed alle ricerche relativamente recenti sull'impoverimento del suolo a causa dell'abuso-uso agricolo meccanico-chimico da parte dell'uomo.
Tratto da un articolo di Diego Retis di Puntualizziamo.it
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